Anche questa edizione del Congresso Internazionale AIC si è conclusa lasciando ai suoi numerosissimi partecipanti (quasi 1000 iscritti) un ricordo indimenticabile. Grande infatti è la capacità dei soci dell’Accademia di riuscire a miscelare in modo equilibrato la qualità delle relazioni e la loro valenza clinica allo spirito goliardico che contraddistingue da sempre il Congresso di Riva del Garda e tutti gli altri eventi organizzati da AIC.
“Dental excellence made easy: the direct way”: un titolo più che mai utile per chi si affaccia ai primi approcci con la Conservativa, come i tanti giovani colleghi e i molti studenti presenti in sala, ma anche per i più esperti professionisti che continuano a cercare spunti per essere sempre aggiornati e che in una situazione economica difficile si trovano sempre più spesso a trattare pazienti con possibilità finanziarie limitate.
Ed ecco che queste due giornate hanno dimostrato come i confini della Conservativa diretta si siano estesi in modo importante, come introdotto da Ulla Pallesen e poi illustrato magistralmente anche da Adamo Monari con un video e da Marleen Peumans, sfruttando anche le evoluzioni delle tecniche adesive e dei materiali, come spiegato da Van Meerbeek e Brambilla, senza per questo inficiare la qualità dei risultati, anzi risultando essere la tecnica di elezione. Anche il problema dell’usura, secondo le ricerche di Heintze, non appare un motivo per abbandonare la tecnica diretta, se non in casi limite che ovviamente prevedono procedure particolari. Ciò non significa che la conservativa indiretta e la protesi non abbiano più applicazioni, come visto nella relazione di Edelhoff e Vanini ma il loro impiego può oggi essere limitato, sia grazie ai risultati ottenibili con la conservativa diretta, che per i tipi di insuccesso che si possono avere e le conseguenze sulla longevità dell’elemento dentale legate alle metodiche più invasive. Grande capacità clinica abbinata all’efficacia didattica hanno mostrato Ferraris ,Bassutti e Ferrari nella ricostruzione diretta dei posteriori ( anche con l’ausilio di video) e da Paolone nella ricostruzione diretta degli anteriori.
Le relazioni si sono concluse sulle note musicali delle composizioni di Lorenzo Vanini, come colonna sonora di un film di splendida sceneggiatura e regia.
Ma non si può a questo punto non fare cenno alla parte ludica delle tre giornate che regalano un “quid” in più al Congresso.
Al pranzo del venerdì in cui,con il presidio di Slow Food – Vallagarina Alto Garda, i partecipanti hanno potuto assaggiare numerosissime specialità locali dai produttori diretti, invitati da AIC, che hanno preparato tutto con passione e professionalità,quasi emulando la stessa passione che si respirava in sala, seguendo le relazioni.
Alla ormai caratteristica cena sotto il palatenda che tra cibo e musica è certamente un appuntamento al quale non si può mancare e che quest’anno è stato allietato anche da una lotteria benefica a favore dello IOR – Istituto Oncologico Romagnolo a cui l’Accademia da un po’ di tempo ha deciso di offrire parte dei suoi proventi per sostenerne l’attività.
L’Accademia si contraddistingue da sempre per offrire ai suoi iscritti e ai suoi soci anche questi momenti, perché la ricerca costante di un miglioramento e il desiderio di aggiungere qualcosa in più nella nostra pratica clinica quotidiana passi anche attraverso la convivialità e al piacere di vivere insieme esperienze di sorrisi.
Con un grazie a tutti coloro che hanno voluto condividere con noi queste bellissime giornate, ai Relatori stranieri ed italiani, al Consiglio Direttivo che si è adoperato insieme alla Segreteria esterna perché tutto fosse come doveva e al Presidente Francesca Manfrini!
Vi aspettiamo ai prossimi eventi..
Carlotta Caliceti