PIACENZA – 21 GENNAIO 2017

Si è svolto dal 19 al 21 gennaio 2017 a Piacenza nella moderna e funzionale sede del “Campus” messa gentilmente a disposizione del Presidente Stefano Patroni dai dirigenti di CariParma, la Sessione Teorica della rinnovata edizione del Corso di Continuing Education dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa. La frequenza alla Sessione Teorica era aperta non solo agli iscritti al CE, ma anche ad altri odontoiatri e agli ex-allievi delle passate edizioni del CE. Per questi ultimi era stata organizzata anche una speciale sessione nella giornata di sabato 21.

Dopo un’ampia presentazione del Corso, il Presidente Stefano Patroni ha voluto illustrare ai presenti le finalità e le attività dell’Accademia, soffermandosi in particolare sul prossimo Congresso Internazionale & ConsEuro e sul progetto di comunicazione sul problema della corretta e tempestiva diagnosi di carie “hAICarie” rivolto non solo ai colleghi odontoiatri, ma anche ai medici e alla popolazione italiana.

Il Corso ha quindi preso il via con un’interessante giornata dedicata all’organizzazione pratica dell’esercizio dell’odontoiatria restaurativa e propedeutica alle giornate che in febbraio e marzo vedranno i partecipanti esercitarsi al manichino nelle aule della Dental School dell’Università di Torino sotto l’attenta guida dei Soci attivi di AIC. Giovanni Sammarco con una magistrale lezione di apertura sulla diagnosi di carie, non da meno Adamo Monari con splendidi casi clinici sulle indicazioni di restauri diretti e indiretti, Mimmo Nuvina e Stefano Lombardo con un aggiornamento attualissimo sul ruolo della fotografia e del video come strumenti di raccolta di dati, di comunicazione con pazienti e collaboratori, di ausilio diagnostico e impostazione terapeutica, sono stati seguiti da Michele Palazzo con minuziosi consigli sul quotidiano uso della diga di gomma, da Simona Giani con altrettanto preziosi suggerimenti per rendere efficace e piacevole il rapporto con mamme e bambini nello studio, e dalla triade Lorenzo Breschi, Annalisa Mazzoni e Milena Cadenaro che hanno fatto il punto sugli sviluppi scientifici e sullo stato dell’arte dell’uso clinico dei sistemi adesivi su cui ormai si basa la moderna restaurativa. Precisi e dettagliati protocolli per la cementazione adesiva di restauri in materiali diversi sono stati illustrati dai relatori, che hanno anche messo a disposizione dei partecipanti la possibilità di scaricare dalla rete tabelle e riferimenti.

La seconda giornata del Corso è stata dedicata all’aggiornamento sui sistemi digitali, con una serie di interventi che ne hanno chiarito la situazione attuale sia in campo teorico e scientifico, che nell’impiego clinico, per finire con le proposte di nuove soluzioni e relative apparecchiature da parte dei rappresentanti delle Case produttrici. La lunga ed esauriente rassegna fatta dal Professor Wael Att degli studi compiuti dalla Scuola di Freiburg sulle diverse fasi del trattamento protesico eseguito con sistematiche digitali e sempre confrontato con le tradizionali soluzioni analogiche, ha chiarito ai partecipanti quali siano oggi le soluzioni digitali affidabili e quali ancora richiedano ulteriori sviluppi o completi cambiamenti di rotta. Roberto Spreafico nel pomeriggio ne ha dato una conferma clinica, portando virtualmente i presenti nel suo studio a vedere passo per passo in quali situazioni l’uso pratico dei sistemi digitali possa portare al successo. La sua filosofia clinica si basa sulla costante scelta del sistema più pratico, più veloce e meno dispendioso in termini biologici, di tempi operativi ed economici per paziente e dentista. Chiudono la giornata il Professor Roberto Scotti, Socio Onorario di AIC, che insieme a Carlo Monaco traccia un confronto tra impronta ottica e analogica, anche alla luce dell’intensa ricerca che su questo tema svolge da anni il reparto di Protesi dell’Alma Mater. Come nella giornata precedente, il carattere eminentemente pratico e interattivo delle relazioni ha fornito spunti di interesse a partecipanti di ogni livello di preparazione.

Nella giornata del sabato, Andrea Ricci presentato da Federico Ferraris ha esposto le basi e trattato la pratica clinica del Digital Smile Design o DGD, sistema avanzato e integrato di diagnosi, pianificazione e trattamento di casi clinici che richiedono restauro estetico della dentatura, in armonia completa con le caratteristiche della bocca e del  viso. Questo sistema si basa su rigidi protocolli che sono stati messi a punto dal gruppo internazionale che lo promuove e usa, e impiega largamente i sistemi digitali nelle sue diverse fasi. A questo proposito Ricci ha riconosciuto, come i relatori precedenti, che alcune fasi come la valutazione funzionale e le registrazioni occlusali non siano ancora realizzabili con metodi digitali, ma richiedano a tutt’oggi le tecniche tradizionali. Molto avvincente è risultata la parte dedicata alla documentazione iniziale, con dettagliate istruzioni sulla realizzazione e archiviazione delle fotografie del paziente, che servono poi come punto di partenza per la scelta e la pianificazione del trattamento estetico. Grande enfasi ha posto il relatore sulla comunicazione, sia con il paziente che con il gruppo di lavoro, considerata come chiave di volta del successo terapeutico.

Da sottolineare per le tre giornate è senza dubbio l’adeguatezza della sede, risultata ideale per il numero previsto dei partecipanti: aula spaziosa, con buona acustica, ampi spazi espositivi nei quali è stato anche organizzato un catering di ottimo livello, servito con professionalità e gentilezza. Il gruppo organizzativo di MJ con la consueta amabilità e precisione ha coordinato ricevimento, gestione dei tempi, distribuzione e raccolta dei dati per ECM e assistito i presenti nelle loro minute necessità.

ALBUM FOTOGRAFICO DEL CORSO

Parallelamente sabato un gruppo di relatori, Massimo Buda, Rino Miraldi e Alberto Libero, hanno dato vita a un’iniziativa formativa proposta dall’AIC agli ex-corsisti del Continuing Education: il tema era, praticamente a seguire e a concludere negli aspetti pratici il programma delle tre giornate, l’uso clinico dei sistemi digitali nel recupero del dente naturale e nella sua sostituzione implantare, seguito poi da una relazione sui restauri digitali chairside. Le relazioni molto applaudite hanno dato luogo a una vivace discussione. Un ritorno alle basi biologiche e mediche della professione è stata invece la relazione di chiusura, tenuta da Lorenzo Vanini sul tema del rapporto tra occlusione e postura, un tempo ritenuto solamente un’ipotesi ma oggi dimostrato dagli studi e dimostrabile con specifici esami semeiologici e strumentali, come radiografie dell’ATM e RNM dei muscoli coinvolti. Con l’aiuto di questa documentazione di diagnosi e controllo nel tempo di numerosi casi clinici, Vanini ha illustrato come l’avanzamento degli studi in questo campo possa servire a stabilire più corrette diagnosi occlusali nel restauro di intere dentature e aiutare a ridare salute a pazienti molto sofferenti.

Con quest’ultima relazione di carattere fisio-patologico e biologico si è quindi chiuso il cerchio aperto all’inizio dalla relazione sulla diagnosi di carie, sottolineando le caratteristiche mediche della professione di odontoiatra e del ragionamento diagnostico, terapeutico e prognostico che il mondo digitale può affiancare ma non sostituire. Con questo bagaglio i partecipanti si avvieranno alle giornate di aggiornamento e di esercitazione pratica sule diverse metodiche restaurative.

ALBUM FOTOGRAFICO DELLA GIORNATA FORMATIVA RISERVATA AGLI EX CORSISTI DEL CONTINUING EDUCATION